critiche

by Marco Vettraino

dott.ssa Maria Josette Grassi

Una carrellata sui suoi quadri individuano subito i vari periodi artistici che Marco Vettraino ha attraversato. I quadri, all'apparenza non databili, sono anticipazione di mete successive che, in embrione, avevano necessità di maturare per emergere.

Da giovanissimo, poco più che adolescente, ci ha offerto due opere di notevole pregio: i cavalli, ben disegnati e dai colori vividi e vitali, dove la pennellata ardita accompagnava il movimento e la sedia dove il rigore essenziale del tratto e dei colori poneva l'accento su il senso di solitudine che ritornerà; spesso in molte sue opere. Una solitudine che non è mai decadente né narcisista, ma meditativa, contemplativa e soprattutto con la forza della natura.

L'uomo e il suo mondo, sulle tele di Vettraino convivono, vivono, lottano e respirano insieme, distinti, ma parte di uno stesso universo.

Spesso le figure umane sono rappresentate al lavoro, o meglio in un momento di tregua del lavoro: la donna al mercato, lo zappatore, il mietitore.

Su queste tele sembra di toccare la tensione dei muscoli, lo sforzo sostenuto, contenuto ma possente.Lo sforzo fisico e la forza mentale che ritroviamo in alcuni ritratti, come in quello del vecchio "Sardo, dove, nel suo viso segnato, ogni ruga ricorda la fatica di vivere.

Col passare degli anni (dopo una fase in cui la ricerca esasperata della perfezione tecnica privava forse i suoi quadri dell'emozione e dell'anima) la pittura di Vettraino è cambiata. I colori cupi, quasi tetri, che hanno caratterizzato un discreto arco di anni, sono andati schiarendosi, arrivando ad un colorismo dalle tonalità pastello.

Oggi la pittura di Marco Vettraino è una pittura soffusa che dipinge le immagini attraverso i contorni del sogno. I prati, i boschi, gli scogli, i paesaggi tutti, i tetti, il cielo e il mare sembrano aprirsi un varco attraverso uno squarcio della nebbia.

I contorni delle cose, i dettagli, non sono definiti eppure sembra che ci siano, ben precisi, e colpiscono l'occhio nello stesso modo in cui, a volte, il silenzio comunica più delle parole.

La padronanza tecnica dell'artista gli permette di trascurare il particolare. In realtà la sua non è trascuratezza, ma sintesi. Riesce, col suo disegno fluido e sicuro e con la sua gamma cromatica, a trasmettere all'osservatore la sua visione delle cose. Le immagini che vediamo sono già filtrate dal suo sguardo. Guardando i suoi quadri guardiamo il mondo attraverso i suoi occhi, che sono acuti e attenti, ma che hanno imparato a guardare oltre.

La pennellata è sempre sicura e accompagna con naturalezza le linee e i movimenti e l'intervento, sempre più frequente, della spatola gli permette di raggiungere più agevolmente la sintesi visiva.

I colori tenui, riposanti, luminosi placano le ansie e conducono l'osservatore in un mondo di poesia e immaginazione; come se la sua maturità di uomo e di artista avesse trovato la serena pacatezza dei sentimenti che tuttavia palpitano vivi e vitali nelle sue tele, inconfondibili ormai per lo stile raggiunto, dove l'impressionismo sconfina a volte nell'astratto, pur distinguendosene nettamente. In tutte le sue opere, infatti, le misure corrette, le prospettive accurate, la figura umana perfettamente armoniosa nelle sue proporzioni, testimoniano che Marco Vettraino, pur assecondando la sua sensibilità e fantasia artistica, rimane assolutamente conscio della realtà, che è, il mondo che ama e dipinge.




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